La sua Africa

Editore: Limina
Prezzo: Euro 19,90
Genere: sport
Dati bibliografici: 150 pagine
Anno: 2010
Collana: Storie e miti
Disponibilità: In commercio

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LA SUA AFRICA
Storia di Samuel Eto’o,
gol europei e cuore camerunese

“Io lavoro in Europa, ma sogno in Africa”. Con questa frase Samuel Eto’o ha sintetizzato il legame inscindibile con la terra delle sue origini. Quasi a voler sottolineare che, sì, gioca, vince e guadagna nel Vecchio Continente, ma, quando sogna, il suo cuore torna in Camerun. Questo libro è, così, un omaggio al giocatore Eto’o, ai gol con il Maiorca – la squadra del cuore -, ai trionfi con il Barcellona, alle vittorie con l’Inter. Ma, già nel titolo, è soprattutto un omaggio a un continente contraddittorio: bello e povero, affascinante e dimenticato, ricco di umanità e tormentato da guerre. Un continente pieno di luci e ombre, proprio come Eto’o, giocatore di gran classe, “capitano coraggioso” dei Leoni Indomabili del Camerun, protagonista di battaglie contro il razzismo e di una fondazione per aiutare i bambini del suo Paese. Ma anche dell’aggressione a un giornalista in sala stampa e di qualche caduta di stile nella vita privata.
L’essenza di Eto’o è però forse quel gesto fatto a Roma, nel 2009, dopo aver segnato la rete che consegna al Barcellona la Champions League. Dopo il gol Eto’o esulta, ovvio, ma a modo suo (meno ovvio). E non tutti capiscono. Corre felice, il camerunese, e nello stesso tempo batte dei colpi con la mano destra sulle vene del braccio sinistro.
Il significato si comprende solo a fine partita, quando Eto’o esce dagli spogliatoi e si dirige verso il pullman della squadra, dove tutti cantano e festeggiano il Barcellona campione d’Europa. Tra Samuel e i compagni di squadra ci sono infatti i giornalisti, che gli chiedono il significato del gesto. “Es el sangre de mi padre”, “il sangue di mio padre”, dice. Con quel gesto Eto’o voleva ricordare, ancora una volta, da dove proviene il suo sangue. Sì, lui si è affermato in Spagna, con il Barcellona è salito sul tetto d’Europa. Ma il suo sangue è nero, arriva dal Camerun, dall’Africa. E questo, a Roma, ha voluto ribadire a tutti. Forse anche a se stesso.